mercoledì 13 giugno 2007

Barbera beneventano


Molti anni fa, mi sono trovato per lavoro a Faicchio, paesino in provincia di Benevento. Quando vado in questi posti, amo portare a casa specialità locali, in quella volta, sono partito da casa con due fusti da 30 litri, per comprare del vino. Chiesi alle persone dove mi trovavo per lavoro dove avrei potuto comprare del vino, loro prontamente mi chiesero quanto me ne serviva, capii, me lo avrebbero regalato, allora nicchiando, risposi che volevo comprarne una bottiglia, giusto per provarlo, infatti, mi omaggiarono di due bottiglie. Andando via, riproposi la domanda, loro: "scendendo, a Massa di Faicchio, c'è la cantina sociale". Infatti andai a Massa di Faicchio, chiesi informazioni, ad un anziano signore, lui mi rispose con una domanda: "che dovete fare", io: "devo comprare del vino", lui: "oggi la cantina sociale è chiusa, ma quanto vino Vi serve?” Pensai: “un’altra volta questa domanda, e risposi 30 litri", lui: "girate la macchina che ve lo do io".
Sono tanto timido, che non riuscii a dire di no, lui cogliendo la mia incertezza, cercò di rassicurarmi spiegandomi che lo produceva lui con la sua uva, piante di barbera insediate su dei terrazzamenti lungo questa montagna beneventana, me lo avrebbe fatto pagare meno della cantina sociale, pur essendo a quel punto terrorizzato (da napoletano pensai subito a una sola ovvero una truffa), non ebbi il coraggio di rifiutare quel vino, del resto non rischiavo troppo economicamente, se non ricordo male pagai 36.000 lire (1.200 lire al litro, molto meno di un litro di benzina!), più che altro ero terrorizzato a berlo.

Rischiai, il vino era buonissimo, parafrasando Giorgio Gaber, era un uomo che voleva vendere (onestamente) solo del vino.

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